Rio Fontana Mortella

È l’unico affluente del fiume Ciane e sorge 4 km più a monte. Il nome del fiume deriva dall’antica presenza di numerosi esemplari di mirto (murtidda in dialetto siracusano) lungo le sponde.

Papiro

In tutto il mondo il papiro, pianta acquatica simbolo dell’Africa equatoriale, deve la sua fama alla possibilità di ricavare carta dal midollo del fusto. La pianta fu introdotta nel II sec. a.C. dall’Egitto, grazie al dono che ne fece Tolomeo Filadelfo II al tiranno siracusano Ierone II.

Cappero

È un bell’arbusto che si abbarbica sulle rocce più assolate, sui muri delle vecchie costruzioni e dei monumenti, producendo tralci striscianti o ricadenti. Da maggio ad agosto esibisce fiori bianchi, leggiadri e armoniosi da cui nasce il detto siciliano “spararisi a chiàppira”, riferito a persona che sfoggia particolare eleganza. Quando i fiori sono ancora in boccio si raccolgono, si conservano sotto sale e si usano in gastronomia. Per vedere il cappero nel massimo splendore non bisogna andare necessariamente a Pantelleria. Cresce rigogliosamente anche alla Villa dei Papiri, addirittura senza coltivarlo.

Limone femminello di Siracusa

Il limone Femminello di Siracusa è una varietà coltivata prevalentemente nella provincia di Siracusa. Dà frutti di media pezzatura, molto richiesti dai mercati internazionali. La polpa, con pochi semi, è di colore giallo pallido, mentre il succo è abbondante. La pianta manifesta una spiccata rifiorenza, fino a tre volte l’anno.

Olmo minore

L’olmo minore si rinviene spontaneo in luoghi umidi e degradati, talvolta è coltivato a cespuglio nei viali come ornamento perché emette abbondanti polloni. Il legno è molto pregiato. In Sicilia non è facile imbattersi in un olmo. La specie più rappresentata è l’Ulmus minor. Nel siracusano l’olmo minore si trova sporadicamente alla foce dell’Anapo, a Cozzo Pantano, a Eloro.

Olivo

Albero sempreverde particolarmente longevo (può diventare millenario), l’ulivo ha un tronco contorto che non produce cerchi annuali facilmente distinguibili. Gli esemplari vetusti resistono ai secoli. Le foglie sono ovali, opposte, coriacee: dalla fioritura primaverile (maggio/giugno) si formano tante piccole drupe (olive) ad alta percentuale di olio (15-20%).

Carrubo

Grande, contorto, sempreverde. Testimone di alcuni secoli di storia, il carrubo è un albero in grado di raggiungere dimensioni ragguardevoli. Le sue origini sono incerte ma un dato è sicuro: il carrubo è una pianta costiera del Mediterraneo, capace di vivere a pochi passi dal mare e fino a 600 m di quota. I tonnaroti iblei, finita la stagione dei tonni, se non trovavano lavoro in mare si adattavano nei campi per raccogliere carrube. Furono gli arabi a sviluppare la carrubi coltura e ad intuire che il seme di carrubo, il carato, avendo peso costante, poteva essere assunto come unità di peso delle pietre preziose e dell’oro.